Attività 2014-2015
► MOSTRA MARC CHAGALL
Relazione di Giada Lupatelli:
Oggi, 18 Novembre, siamo andati in gita a visitare l’esposizione dei quadri di Marc Chagall, a Palazzo Reale.
Questa esperienza non si prospettava troppo interessante, poichè in pochi avevano voglia di trascorrere un paio d’ore a visitare una mostra della quale sapevamo poco. Appena arrivati, siamo subito entrati in una sala con dei grandi pannelli che riassumevano brevemente la storia di questo grande pittore. Con le cuffie, dalle quali sentivamo la guida parlare, siamo giunti alla seconda sala, con un’idea abbastanza chiara della persona che fosse questo Chagall.
Questo artista ha vissuto quasi un secolo, ed ha perciò vissuto sulla sua pelle tutti i grandi avvenimenti del ‘900. Il primo quadro che abbiamo visto era abbastanza strambo, e a prima vista sembrava non avere un senso. Raffigurava un uomo (Marc) con la faccia verde, di profilo, e a poca distanza da lui una mucca. L’animale possedeva la capacitá di riflettere come un uomo,fatto comprensibile dal disegno di una mucca munta da un uomo raffigurata in prossimitá della sua testa. Sullo sfondo c’era un piccolo paesino contadino. Era chiaro che quelle immagini, apparentemente frutto dell’immaginazione di un artista fantasioso, volessero comunicarci qualcosa che momentaneamente non eravamo in grado di comprendere. La guida si è ovviamente cimentata in un’esaustiva spiegazione che ha chiarito i nostri dubbi.
Chagall non provava il desiderio di rappresentare la realtá così come era visibile, ruolo svolto dalla macchina fotografica, inventata proprio in quegli anni. Egli disegnava fondendo i suoi pensieri con la realtà che lo circondava. Si sentiva molto vicino alla natura, perciò quale miglior colore per autoritrarsi se non il verde? L’albero che teneva in mano era un altro simbolo della vita. Marc aveva vissuto in un villaggio agricolo in Russia, Vitebsk, e perciò era fin da subito entrato in contatto con animali e piante, ragione per cui in molti suoi quadri erano presenti bovini. La sua religione inoltre si affermava all’interno dei quadri, dove la sinagoga si stagliava imponente sullo sfondo. Ora avevamo le chiavi per comprendere questi quadri, che poco avevano di concreto ma non si potevano definire astratti.
Questo artista aveva avuto la semplicitá di far scivolare i suoi pensieri più profondi su una tela bianca, dando la possibilitá a quel semplice oggetto di esprimere emozioni molto forti.
► CALENDARIO FATTO DAGLI ALUNNI
Dedichiamo il nostro calendario a tutti i bambini i cui diritti non sono rispettati; a Iqbal Masih, ragazzo pakistano di 12 anni, simbolo della lotta contro lo sfruttamento minorile, ucciso per il suo impegno. Lo dedichiamo anche a Malala Yousafzai e a Kailash Satyarthi che hanno condiviso il Premio Nobel per la Pace 2014, assegnato loro per la lotta contro l’oppressione dei bambini e dei giovani e per il diritto all’istruzione.
La classe 3ª C “Curiel”
con i professori Catalano, Dell’Aquila, Neri
► PROTEZIONE CIVILE
► MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
► PINACOTECA DI BRERA
► USCITA DIDATTICA “FOOD LA SCIENZA DAI SEMI AL PIATTO”
► CORSO DI CHITARRA
► PROGETTO ‘Profili – il nostro filo rosso’
► “Il DNA in tasca”
ATTIVITA’ LABORATORIALE AL MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA CLASSE III C
DNA IN TASCA – ESTRAZIONE DEL DNA DI KIWI
Attività interessante ma soprattutto riproducibile anche a casa!
1 – In un contenitore basso e largo ridurre in poltiglia 1/4 di kiwi
2 – Aggiungere:
• 3 dosi di succo di limone
• 2 dosi di detersivo liquido da cucina
• 1 cucchiaino raso di sale da cucina
• un po’ di acqua
3 – Filtrare il tutto utilizzando un contenitore trasparente alto e stretto (in laboratorio si usa un cilindro graduato) nel quale occorre infilare un imbuto con dello scottex che
serve come filtro. Il liquido filtrato contiene il DNA.
4 – Eliminare l’imbuto con il filtro, inclinare il contenitore trasparente e aggiungere con decisione nel contenitore circa 5 ml di alcol etilico glaciale (cioè proveniente dal freezer).
In breve tempo si potrà osservare del materiale biancastro che galleggia nel liquido trasparente: è il DNA estratto dalle cellule di kiwi.
Il DNA è stato raccolto e trasferito in piccoli contenitori che ognuno ha potuto conservare.